Aveva ragione – ovviamente – Humphrey Bogart: “diffidate di un uomo che non beve”, ma ancora di più di uno che non piange. E allora, dato che probabilmente è uno dei rarissimi momenti in cui potrete accedere alle roccaforti del cuore maschile che, notoriamente, e’ meno evoluto di quello di una Donna, sarebbe meglio imparare a riconoscere i diversi pianti di un Uomo per capire chi avete davvero al vostro fianco. Lasciate perdere quelli con lacrimucce da mammoletta, modello lamentele da disco rotto, parole inutili e tanto tirare su col naso (il pianto moccioso), lasciate stare anche quello isterico e agitato accompagnato da gesti inconsulti e improperi (il pianto rabbioso), questi sono pianti “essudativi”, prodotti da ghiandole che contano poco. Concentratevi invece sull’unica forma di pianto che identifichi, senza tema di smentite, il vero Maschio della specie Sapiens Sapiens. Questo tipo di pianto inizia, solitamente, con una leggera vibrazione del labbro superiore accompagnata da una lieve smorfia che nasconde, senza successo, un’atroce sofferenza; è una rottura di cuore e dei limpidi cristalli che circondano e contengono i nostri sentimenti. E’ un pianto distruttivo che viene da enormi tristezze e energie (molti pianti lo sono) inframezzato da parole o frasi intere che recitano immense verità mentre svuotano l’anima di tutto quello che contiene. È un pianto rotto dai singhiozzi come il ritmo del jazz migliore e con la stessa struggente qualità (il pianto sincopato). In quei momenti, se avete la fortuna di aver incontrato uno di questi individui, cercate solo di stargli vicino e consolatelo perché non saranno solo le lacrime che cadono dagli occhi che dovrete asciugare e raccogliere, ma tutto il resto. Affrettatevi pero’ perché i frantumi dei diamanti, sono anch’essi diamanti. Per sempre.
Luca Pani
(Psiconauta ad Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da Casablanca (1942) diretto da Michael Curtiz, con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Sam è Dooley Wilson
