LA BESTIA A OROLOGERIA


Editoriale del 5 ottobre 2021

Da sempre tifo Inter, sono un cattolico praticante che va a messa tutte le domeniche e non ho mai sopportato le canzoni dei Pooh. Che figura farei se mi beccassero in stato di esaltazione a scatenarmi sotto il palco di Canzian e Facchinetti con la maglia della Juventus berciando bestemmie a ripetizione? La medesima che ha fatto Luca Morisi, il leghista braccio armato di Salvini che ha passato la vita a massacrare sul web i tossicodipendenti, gli immigrati e gli omosessuali e poi è finito nei guai per aver organizzato un party gay a base di cocaina con due giovanotti rumeni. Fosse la sceneggiatura di un film sembrerebbe una satira antileghista copiata da “Il moralista” del grande Alberto Sordi ma così forzata e meccanica da risultare stucchevole. Invece è successo davvero e pare che tutto sia nato dalla vendetta di uno dei due prostituti rumeni che non era stato pagato quanto pretendeva. Non si tratta di gridare allo scandalo morale, perché ognuno è libero di fare la vita privata che vuole ed è possibile che in tutta la vicenda non sia riscontrabile neppure un reato (la droga rientrava nella modica quantità dell’uso personale). Io potrei tifare Juventus, dichiararmi ateo e adorare la musica dei Pooh senza per questo essere ed essere giudicato peggiore di come sono. È la discrasia esagerata tra quel che si predica e come si razzola, tra le idee sbandierate e quel che siamo davvero che in questo caso sconcerta, indigna o diverte a seconda dell’umore. Soprattutto quando si tratta di un politico. Ci sentiamo solidali con lui, come con tutti coloro che cadono, né scagliamo la prima o la centesima pietra perché non siamo per niente senza peccato. Anzi, vorremmo sinceramente aiutarlo a risollevarsi. Qualcuno sospetta la giustizia a orologeria, perché guarda caso lo schizofrenico buontempone è stato colto in contraddizione con se stesso proprio alla vigilia delle elezioni di ieri. Non è da escludere, può anche darsi. Però, come la sua Bestia insinuava che Stefano Cucchi la morte se l’era andata a cercare, così dispiace non riuscire a toglierci dalla testa che Morisi la giustizia a orologeria se l’è andata a cercare e un po’ se l’è anche meritata.

Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)

“Fosse la sceneggiatura di un film sembrerebbe una satira antileghista copiata da “Il moralista” del grande Alberto Sordi ma così forzata e meccanica da risultare stucchevole.”
Da LA BESTIA A OROLOGERIA – Editoriale di Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)

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