Fedez si è sposato. Non è venuto al mio e io non sono andato al suo. Sarà stato kitsch o di cattivo gusto? So solo che non verrà di moda perché ha bisogno di molti soldi: come è stato quello di Tom Cruise, seguito spasmodicamente da tutte le televisioni, le stesse che fra due anni daranno la notizia del divorzio. Per Fedez Ferragni ne ho sentito parlare da mesi.
Ma io sono di Sindia e quel matrimonio mi lascia indifferente. Non lo dico per posa o ripulsa critica. Per Fedez ci son stati 200 invitati, e allora? Al mio paese la media è di 400 invitati, prima sos de carrela (gli amici) e poi sino al quinto grado di parentela. Vi stupite? Ah, ecco, solo che non va a finire sui giornali.
In questi matrimoni di divi e celebrità eccentriche canta Bocelli, Elton John, Frank Sinatra.
In bidda “Su ballu ‘e Sindia” cantato da Alessandro Fais, registrato. Lo ha ballato anche mia moglie, abruzzese, con mio figlio di tre mesi nel ventre, come lo ballarono mia madre e mia nonna. Quella fu la volta in cui lei colse l’orgoglio per lei nel mio sguardo commosso.
Tom ha fatto un contratto con la moglie per milioni di dollari, in esso compresa la media sessuale: 3 volte alla settimana. Al mio paese rifiutano questi calmanti, in questo campo non vogliono limitazioni.
Da Tom c’era un’eleganza americana, da Fedez boh, chissà, bae e chirca (vai a capire), al mio paese vanno eleganti in chiesa, poi corrono a cambiarsi e mettersi sa bistimenta de mandigu (i vestiti per “il mangio”), che è un po’ più decente di quella po certai (da bisticcio), si mangia si beve e si balla, ma non per due ore, per tre giorni.
Volete vedere unu isposonzu (un matrimonio) da rimanere veramente spantati (sbalorditi)? Avete fatto bene a non andare da Fedez, non aspettate il matrimonio di Messi o di un reale d’Inghiltera, andate a Sindia, che è anche più vicino e trovate sicuramente parcheggio.
In più, a Sindia non c’è Signorini, Dagospia, o Fabrizio Corona.
Nino Nonnis (Sa Cavana di Aristan)
In bidda “Su ballu ‘e Sindia” cantato da Alessandro Fais, registrato.(da MI STUPISCO DEL VOSTRO STUPORE – Editoriale di Nino Nonnis)