Ero finita sotto la ruota dell’auto di mio padre.
Lo avevo seguito gattonando per tre piani mentre andava al lavoro.
Mi infilai sotto la macchina quasi per non lasciarlo andare via e solo un presentimento lo convinse a spegnere il motore quando aveva già innestato la retromarcia.
Scese per un misterioso istinto e mi vide incastrata sotto il pneumatico.
Non sapeva che fare: doveva liberarmi senza rischiare la mia vita.
Alla fine lasciò fare al suo cuore: mollò un poco la frizione e io fui libera.
Mi raccolse dal cemento prendendomi fra le sue braccia e mi strinse forte sciogliendosi in pianto.
Papà andava al lavoro. E mi mancava. Io volevo andare con lui. E lui mi ritrovò.
Questo fu il mio primo autostop. Un piccolo viaggio per restare sempre custodita fra le sue braccia da qui all’eternità.
Virginia Saba – autostoppista di Aristan
Papà andava al lavoro. E mi mancava. Io volevo andare con lui. E lui mi ritrovò.
Questo fu il mio primo autostop (da PRIMO AUTOSTOP, editoriale di Virginia Saba)