Camminare controvento è uno dei miei esercizi preferiti. Secondo il mio medico è per questo che ho la schiena piegata all’indietro. Forse dovrei sceglierne uno più preparato, ma della sua cialtroneria me ne sono fatta una ragione. Ho l’impressione di essermi rassegnato all’inettitudine, alla sciatteria, al caos. E non credo di essere l’unico. Evitando i cumuli di rifiuti abbandonati da giorni sul marciapiede, sempre che li notiate ancora, salite su un treno e chiedetevi se sareste disposti a scommettere sul suo arrivo in orario. Ieri, su quello che prendo più spesso, il capotreno prima della partenza ha avvisato i passeggeri che i servizi igienici erano inutilizzabili. In alternativa, ha comunicato, si poteva usufruire di quelli alle fermate, il treno avrebbe aspettato. Nessuno si è lamentato, anche se la durata del viaggio rischiava di essere infinita. “Confido nel buon senso delle persone”, ha detto il signore seduto di fronte a me. Poi l’ho visto progressivamente impallidire. Alla prima fermata ha abbandonato i bagagli sul treno ed è schizzato fuori a tappo, seguito dal controllore. Il treno li aspetta rassegnato.
Marco Schintu
(Ufficio pesi e misure di Aristan)
“Evitando i cumuli di rifiuti abbandonati da giorni sul marciapiede, sempre che li notiate ancora, salite su un treno e chiedetevi se sareste disposti a scommettere sul suo arrivo in orario.”
Da RASSEGNAZIONE – Editoriale di Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)