SALMO n.32 JE CROIS… MOI NON PLUS


Editoriale del 07 maggio 2016

Puntuali come orologi a ripetere, insieme con i missionari di fede arrivano gli apostoli di ateismo. Gemellati a voler(si) convincere? Forse. Sarebbe già qualcosa pensare che nessuno dei due ha perso del tutto la fiducia sull’intelligenza dell’altro. «Perché le fedi – dice l’uno – ci rendono stupidi». E ci rivela che la religione è ciò che è successo all’animale che, evoluto fino a coscienza umana, di fronte agli assurdi limiti dell’esistenza ha provato un tale shock da inventarsi un dio per sopravvivere. Evoluzione a rovescio, a dir il vero. Almeno finché il vero è ciò che serve, come la chiave che avvia il motore della vostra auto, mentre una orazione no.

Nel mentre, io, Signore, mi chiedo a che serve
un motore che giri in tondo.
E cerco un’altra chiave a sapere dove e perché andare.
E mi sembra di trovarla in una parola
divenuta fragile carne tra carni fragili
a vivere da Figlio la verità di un Padre
del tutto inutile sulla croce delle religioni umane,
ma riconosciuto amato e amante
in un primo e ultimo Respiro.
Perché nessuno è mai salito al cielo
se non colui che ne è disceso.
Questo Dio, nessun animale credente l’ha inventato.
Sarà questa la vera evoluzione?
Verso un Dio del tutto inutile,
eccetto che per un amore non negato
da una raison physique sans issue.
8 maggio, festa dell’Ascensione di Gesù di Nazaret

Antonio Pinna
(salmista di Aristan)

la religione è ciò che è successo all’animale che, evoluto fino a coscienza umana, di fronte agli assurdi limiti dell’esistenza ha provato un tale shock da inventarsi un dio per sopravvivere. Evoluzione a rovescio, a dir il vero. Almeno finché il vero è ciò che serve, come la chiave che avvia il motore della vostra auto, mentre una orazione no
(da Salmo 32. JE CROIS… MOI NON PLUS editoriale di Antonio Pinna)
Almeno credo (2000) di Luciano Ligabue

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