Da motociclista, mai avrei pensato di incontrare nella giungla dell’asfalto qualcuno più congruo alla galera degli automobilisti incapaci, dei camionisti prepotenti, degli anarchici della bicicletta. Ci ha pensato l’evo contemporaneo con gli “smartphone zombie”, i decerebrati che camminano senza staccare il naso dalla realtà altra del telefonino. A Sassari, nella sonnolenta e bislacca isola di Sardegna, il comando dei vigili urbani ha deciso di sanzionare la distrazione postmoderna affidandosi all’articolo 190 del codice, che impone massima attenzione nell’attraversamento della strada. La penale è simbolica, appena 17 euro, i risultati saranno ridicoli. Che fare? Meglio lo Stato libero e idiota del consumo o quello etico e intrusivo? O il placebo della democrazia? Nessuno dei tre per quanto mi concerne. Se scollassimo il cerebro dal feticcio del piacere come d’incanto, come nelle fiabe i mostri svaporerebbero all’alba. Trump, Salvini, Di Maio, Renzi, Mohammad Bin Salman, tutti a esalare in un contributo di pioggia liberatoria. Sarebbe lo Stato di beltà, riusciremmo forse nel fine ultimo di sentire il sentire degli altri esseri, perfino il vuoto che un tempo ospitò il cuore dei tassisti.
Luca Foschi
Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent
Gli “smartphone zombie”, i decerebrati che camminano senza staccare il naso dalla realtà altra del telefonino (da STATO DI BELTÀ – Editoriale di Luca Foschi)