SULL’ANONIMATO DELLE DONAZIONI D’ORGANO


Editoriale del 26 aprile 2018

Non c’è voluto molto perché scoprissi che il cuore che mi è stato trapiantato era quello del politico più abietto, del ladro più spregevole, assolto da tutti i tribunali ma ucciso a randellate in chiesa dai fedeli durante la messa, mentre il prete ringraziava il Signore. Non oso neanche nominarlo. So bene che donandomi il cuore ha compiuto l’unico gesto nobile della sua vita, ma anche io ora frequento minorenni e mi drogo. Ieri ho messo gli occhi su mia suocera, è normale quando si possiede il cuore di un infame. Mia moglie mi ha detto di non farla tanto tragica perché anche prima del trapianto non è che fossi uno stinco di santo. Senti chi parla! Cambierò. Nel frattempo ho scoperto che anche il mio salvatore bastonava la sua dolce metà.

 

Marco Schintu

(Ufficio pesi e misure di Aristan)

 

Non c’è voluto molto perché scoprissi che il cuore che mi è stato trapiantato era quello del politico più abietto, del ladro più spregevole (da SULL’ANONIMATO DELLE DONAZIONI D’ORGANO, editoriale di Marco Schintu)

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