Sono passati 20 giorni e, tutti e cinque, siamo ancora sull’atollo di Kapingamarangi: in trappola. È come se una maledizione ci impedisse di decollare verso l’isola di Nauru alla ricerca di Marco Schintu. Col senno di poi ora sappiamo che non avremmo dovuto subordinare la partenza del nostro commando al torneo annuale di calcetto delle Isole Caroline. Il nostro compagno di spedizione Andrea Franceschi, infatti, con un discutibile documento di cittadinanza provvisoria era stato inserito nella squadra locale e noi tutti eravamo convinti che questo torneo ci avrebbe fatto ritardare la partenza solo di poche ore. Ci era bastato dare un’occhiata alla squadra in allenamento per capire che il Kapingamarangi sarebbe stato eliminato ai primi turni: Andrea era sovrappeso, il laterale destro era semi-zoppo e in panchina avevano un solo uomo, anoressico e – forse – con un po’ di lebbra. Invece niente: pronostico sbagliatissimo. Andrea (in assoluto stato di grazia: 12 gol in 5 partite) ha trascinato il Kapingamarangi alla vittoria battendo nella finale nientemeno che la superfavorita Nukoro. A quel punto è iniziato un vero delirio: oggi è il terzo giorno (e due notti) di festeggiamenti sfrenati: danze audacissime, pesci esotici arrosto e sakau. Ancora squisito sakau. In questi 20 giorni abbiamo avuto modo di apprezzare a fondo questa meravigliosa bevanda narcotica che rasserena e diffonde socievolezza. Infatti qui stiamo tutti socializzando moltissimo. Ghighi Gessa addirittura, da buon neurofarmacologo, ha deciso di provare in modo intensivo gli effetti del sakau su due cavie: un pipistrello e Nichi Grauso, che si è offerto volontario.
Filippo Martinez
COGLI L’ATTIMO
da Il conte di Monte Cristo (The Count of Monte Cristo 1934) diretto da Rowland V. Lee