Tradizionalmente, il mostro veniva a minacciare una società nel complesso sana, alla quale ci si affida volentieri. Sprigionato dalle nostre magagne interiori (l’incubo Freddy Krueger, il puzzle di cadaveri Frankenstein o l’uomo nero dell’infanzia) o trasportato sciaguratamente fuori dal suo contesto (geografico, planetario o perfino temporale, come i dinosauri di “Jurassic Park”), il mostro faceva danni finché non arrivava qualche castigamatti a sconfiggerlo. Con gli spettatori a tirare un respiro di sollievo, insieme alle autorità sullo schermo, quando King Kong viene abbattuto dagli aerei tra i grattacieli di New York. Oggi la situazione si è rovesciata, perché i mostri sono al potere: Trump, Putin, Netanyahu, Hamas sono i nuovi mostri. E non minacciano l’ordine costituito perché sono loro l’ordine costituito, saldamente al comando. Non si tratta di una metafora: gran parte dell’opinione pubblica mondiale li percepisce come mostri reali. Il ciuffo e la ghigna di Trump, uniti alla disinvolta volubilità delle sue dichiarazioni sgangherate e contraddittorie, il gelo putiniano da avvelenatore di avversari, tipico cattivo dei vecchi film di spionaggio, la folle macelleria di Netanyahu con 50 mila trucidati, bambini compresi, e l’immane e perversa violenza dei terroristi palestinesi il 7 ottobre sembrano tragiche macchiette, torvi stereotipi da fumetto di serie B. Seminano preoccupazione e inquietudine non in quanto elementi patogeni esterni contro un organismo sano, ma come quando nei gialli l’assassino è il capo della polizia. Sono maturi i tempi perché arrivi da fuori un mostro buono a rovesciare i potenti e pacificare il mondo. Stavolta tireremo un sospiro di sollievo quando a salvarci arriverà King Kong.
Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)
“Stavolta tireremo un sospiro di sollievo quando a salvarci arriverà King Kong.” Da POTERE AI MOSTRI – Editoriale di Fabio Canessa (Preside del Liceo Olistico Quijote di Aristan)
