Con Maria Jesus abbiamo trascorso lunghi periodi a New York quando eravamo giovani. Ci abbiamo lasciato il cuore, ci siamo tornati spesso. Ora siamo sconvolti, ci sentiamo traditi, ci sentiamo feriti, siamo arrabbiati. Mi ha fatto promettere che smetteremo di fare gli americani, per quel poco che può servire. Qualche mese fa avevo preso in considerazione l’acquisto di una TESLA, il modello meno costoso.
“Tony, manco se ce la regalano. Teniamoci la Panda, ha vent’anni ma cammina ancora”, ha detto Maria Jesus.
E dunque niente più STARBUCKS, ne avevano appena aperto uno sotto casa.
“Tony, piaceva solo a te, prendevi una tazza da mezzolitro di caffè bollente – una vera ciofeca – e ti sedevi aspettando che raffreddasse.”
“Non sono mai riuscito a berlo, era ustionante…”
“Lo buttavi, ce ne andavamo chiedendoci il senso di tutto questo. E ora la smetterai anche di comprare quelle magliette col giocatore di polo fatte in Cambogia. E la Mela? Steve Jobs non avrebbe accettato questo schifo, non sarebbe andato a osannare Trump.
L’elenco era lungo, a casa ci siamo fatti una moka da dodici.
“Se lo sognano un caffè così, gli americani”.
Ce lo dicevamo anche prima, ce lo siamo sempre detti.
Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)
“Con Maria Jesus abbiamo trascorso lunghi periodi a New York quando eravamo giovani. Ci abbiamo lasciato il cuore, ci siamo tornati spesso. Ora siamo sconvolti, ci sentiamo traditi, ci sentiamo feriti, siamo arrabbiati”. Da ADDIO NEW YORK – Editoriale di Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)