ALMENO TU NELL’UNIVERSO


Editoriale del 28 ottobre 2013

Puro corvo di cristallo, su quel palco la ferita del presente s’allarga a fiume e mare. Io mi confondo. I tuoi vestiti buffi e nel cortile uno sciame di fanciulli, la luna di giugno. L’acconciatura e le spalline sulla giacca e il tubo di lacca nei bagni delle madri bambine, le gengive bluastre sono domeniche di primavera, l’Italia allegra che danza, pronta all’inciampo. Sono neri come pece o celesti come il fiato libero gli occhi, sono tuoi o di Schillaci, è l’arbitro o è Fossati, la costruzione di un amore, il dolore, tutta la feroce classe del maschio che la musica non sublima. E passa ogni cosa in mezzo, quando spalanchi le ali a quel corpo minuto di contadina illegittima: la lettera al padre violento nella gattabuia sarda, Bagnara Calabra, Parigi, New York, una sorella come uno scisto estroverso, quelle corde in gola che s’aggrovigliano in un raschio, lo stupro della voce e dell’anima, la fama omerica di iettatrice e la follia collettiva della feccia, che ti acclama, che ti calpesta. Ma basta un volo per il riscatto e l’universo è fiato nei polmoni, l’ontologia della solitudine nelle unghie dell’interprete sua più cara, le buste della spesa per il padre oramai innocuo e vecchio, la pace, un pigiama leggero nel letto e le cuffie, dicono le cronache, per ascoltarti, per l’ultima volta, come un corvo a gracchiare la perfezione, o un diamante silenzioso, per sempre, Mia.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan war’s correspondent)

COGLI L’ATTIMO

 

La costruzione di un amore (1978) è un brano composto da Ivano Fossati per Mia Martini

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