CITARE CON GIUDIZIO


Editoriale del 20 ottobre 2021

Gli esperti di social media ritengono che le citazioni rappresentino un’ottima strategia di marketing digitale per diversi motivi, uno è il gradimento del pubblico: le citazioni piacciono. Anche quando sono falsi clamorosi. E di citazioni false o errate sulla rete ce ne sono tantissime. Alcuni di questi “errori” li svela Stefano Lorenzetti nel libro “Chi (non) l’ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate.” Ne riporto tre, clamorosi: “Dio è morto, Marx pure e anche io mi sento poco bene” non è una battuta di Woody Allen, ma di Eugène Jonesco; la celebre frase “A pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina” lo studente Giulio Andreotti la sentì pronunciare nel 1939 dal cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani. Infine dal libro di Lorenzetti, riporto la citazione di Shakespeare, molto gettonata (da Roby Facchinetti al sito del ministero per i Beni culturali), che a differenza delle altre due, attribuite erroneamente, è un falso integrale: “Per tutte le violenze consumate su di Lei, … per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!”. A me le citazioni e gli aforismi piacciono solo in tre casi: quando in un discorso sostengono una teoria introducendo una divagazione; quando sono francamente divertenti (in questo caso come le barzellette vivono di vita propria e stanno bene dappertutto); o infine nei cartigli dei Baci Perugina, dove servono a predisporci in modo rituale all’incontro con il cioccolatino. E comunque chi usa una citazione DEVE sapere qual è la fonte: l’opera, l’intervista, le memorie che contengono il pensiero citato. Sennò è cialtroneria. Sennò si rischia di danneggiare gli autori e di gabbare i lettori. Se poi non si ha voglia o tempo di ricercare le fonti, si può fare a meno delle citazioni. Come fanno in tanti. Come ha fatto tutta la vita Franco Califano, che commentò così la laurea ad honorem in Filosofia assegnatagli dalla New York University : ”… La mia è la filosofia del pratico, me la so’ fatta vivendo. Non come tanti filosofi del cazzo che ostentano la loro cultura fatta di citazioni. Come disse Schopenhauer, come disse Goethe… No, tu me devi di’ come dici tu!” (cfr. S. Lorenzetti, “Chi (non) l’ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate”; Marsilio Editore, 2019).

Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

“E comunque chi usa una citazione DEVE sapere qual è la fonte: l’opera, l’intervista, le memorie che contengono il pensiero citato. Sennò è cialtroneria.”
Da CITARE CON GIUDIZIO – Editoriale di Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

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