Nel furioso costante reiterato e livido attacco del Giornale di Berlusconi contro Gianfranco Fini, colpevole di alto tradimento per aver abbandonato il Capo dopo una vita insieme, si mette in luce come nessuno Vittorio Feltri, blasonata firma nazionale. Che vuol far credere, con una prosa pacata e riflessiva, d’essere al di sopra delle parti. Ogni tanto però scivola. Parlando dell’ipotesi di realizzare un Grande Centro, definisce Fini “già leader dei fascisti di risulta (msi)”. L’aveva mai definito in questo modo nei quattordici anni di idillio col suo datore di lavoro?, s’è mai ricordato di dire che questo “fascista” ha raccolto a lungo tutta la sua simpatia? C’è un giornalismo pericoloso: è quello che racconta quasi tutta la verità. Quasi. Omette solo quel dettaglio che la stravolgerebbe. Effetto collaterale di una malattia chiamata trasformismo.
Giorgio Pisano
COGLI L’ATTIMO
da Il divo (2008) di Paolo Sorrentino con Toni Servillo