DOVE ABITANO GLI ATTIMI


Editoriale del 11 marzo 2015

Sono sempre di corsa e faccio cento cose contemporaneamente. Incontro altre persone che, come me, corrono sempre, ognuna con il proprio “tardi”. Penso a quando il tempo non contava, era lento e uguale per tutti: un rintocco di campane, l’alba o il tramonto, non c’era bisogno dei minuti, bastava riferirsi a quella stella lontana, nello spazio in cui tutto ha avuto inizio. Poi l’abbiamo frammentato in intervalli sempre più piccoli e trasformato in orario, un nostro tempo personale. Quando ha cominciato a correre, l’abbiamo imprigionato in un orologio e legato al nostro polso per impedirgli di fuggire, facendolo ruotare in cerchio nell’illusione di poter ripetere attimi già vissuti. La prigione è diventata una bellissima abitazione: cassa in oro o acciaio lucido, vetro perlato, lancette come minuscole sculture, un piccolo cielo di lapislazzuli, luna e stelle, rubini e cabochon. Prezioso gioiello di fragilità in equilibrio, mi sembra che l’orologio rappresenti tutti gli ingranaggi e le complicazioni della mia vita. Ma per questo, al polso, mi bastava il batticuore.

Eugenia Pignataro Atzeni
(Rabdomante ad Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da Le comiche 2 (1991) diretto da Neri Parenti,con Renato Pozzetto e Paolo Villaggio

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