DUE DOMANDE


Editoriale del 21 ottobre 2024

Questo è un editoriale aperto, che attende risposte a due domande. Ecco la prima: capita anche a voi che il verso di una poesia o di una canzone (ma senza la musica), sempre lo stesso, torni spesso nella vostra mente? E se sì, mi scrivete qui sotto qual’è? La seconda domanda riguarda la frase che da circa 60 anni si infila spesso tra i miei pensieri. Questa: “Il mio ricordo si brucia, ditelo ai gelsomini con il loro piccolo bianco”. È un verso di Federico García Lorca tratto dal ‘Lamento per Ignacio Sanchez Mejías’, un torero suo grande amico e mecenate. Federico, sconvolto alla vista di Ignacio morente nell’arena, formula la meravigliosa, assurda richiesta che vengano subito informati della tragedia i gelsomini “con il loro piccolo bianco”. Considerando che questo verso mi ritorna in mente nelle situazioni più disparate, quindi non solo in momenti drammatici ma anche in momenti allegri o ‘neutri’, qualcuno dei lettori –  essendo il dottor Jung morto da un pezzo (l’unico psicoanalista cui mi sarei rivolto) – ha dilettantisticamente idea di che senso abbia o possa avere questo continuo ritorno nella mia vita? Grazie.

Filippo Martinez (Tragediografo di Aristan)

È un verso di Federico García Lorca tratto dal ‘Lamento per Ignacio Sanchez Mejías’, un torero suo grande amico e mecenate. Federico, sconvolto alla vista del suo amico morente nell’arena, formula la meravigliosa, assurda richiesta che vengano informati della tragedia i gelsomini “con il loro piccolo bianco”. Da DUE DOMANDE – Editoriale di Filippo Martinez (Tragediografo di Aristan)

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