In occasione del Natale, il liceo Quijote ha deciso di riformare radicalmente l’ora di religione. Gli atei la osteggiano come se inculcasse la fede nelle giovani menti degli studenti (magari!), i credenti la difendono come una bandiera dei valori in crisi (ri-magari!). Da una nostra ricerca risulta invece trattarsi di un’ora incredibilmente inutile, nella quale si sfondano porte spalancate, tuonando contro il razzismo, l’inquinamento, la violenza contro le donne, l’illegalità, la mafia e altre schifezze per rifiutare le quali sembra esagerato scomodare la religione, bastando il senso comune. Ne consegue che coloro che non si avvalgono dell’ora di religione sarebbero razzisti, mafiosi e delinquenti, oltre che privi di senso comune. L’ipotesi ci sembra profondamente offensiva nei confronti degli esonerati. Per cui o le cambiamo nome e la chiamiamo da ora in poi ora di civiltà, abolendo la facoltà di esonero, oppure, se ora di religione dev’essere, con legittimo diritto all’esonero, diventerà un’ora di lettura della Bibbia, con esegesi dei Vangeli, introdotta da una preghiera (a scelta Padre Nostro o Ave Maria) che la classe reciterà con l’insegnante. Male non farà a nessuno e servirà a far recuperare ai partecipanti e agli esonerati identità e dignità. Nel caso in cui il Ministero o la Chiesa si opponessero alla nostra riforma, volendo mantenere l’attuale squallore, abbiamo già pronti molti insegnanti disponibili ad accollarsi l’ora alternativa, che sarà un’ora di religione. Così, mentre gli studenti non esonerati assisteranno alla penosa proiezione di qualche dvd genericamente sociale, gli esonerati seguiranno l’ora alternativa di religione, nella quale si parlerà finalmente di Dio e di Gesù. Buon Santo Natale.
Fabio Canessa
(preside del Quijote, Liceo Olistico di Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da L’ora di religione (Il sorriso di mia madre, 2002) scritto e diretto da Marco Bellocchio, interpretato da Sergio Castellitto.