YOU FORGOT TO KISS ME IN THE RAIN


Editoriale del 2 marzo 2013

Capita spesso, nel pieno di un’intensa e stressante sessione di lavoro davanti al computer, di imbatterci casualmente in un’immagine che fa crollare la nostra tensione nervosa, devasta la nostra concentrazione e ci porta in un baratro di indeterminatezza. Dove sono finito?! La testa sprofonda nel monitor, l’email che stavamo scrivendo scompare nel background, il codice sorgente del nostro software diventa cirillico e la mente viaggia alla velocità della luce in un preciso momento del passato, in una singolarità spazio-temporale di una notte gelida a Cambridge, Massachusetts, odore di un sottoscala umido di legna intrisa di pioggia, fruscii di vestiti, bisbiglii, chiazze caleidoscopiche sui marciapiedi, strade ghiacciate e scintillanti: ‘you forgot to kiss me in the rain’.

Alessandro Chessa
(Econofisico di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

candid camera informatica… basta un nulla a distrarti dal lavoro al pc

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