IL CIELO INCARNATO


Editoriale del 1 marzo 2013

POP! Come scoppia una bolla di sapone così finisce il mio sogno di filmnauta nella meravigliosa città di movieworld… oggi, venerdì primo marzo, folgorato sulla via di Damasco da Il cielo incarnato, il nuovo lavoro di Silvano Tagliagambe, provo a vedere le cose da una nuova prospettiva: la nozione di confine, la realtà aumentata, l’arte della gratuità, la polifonia degli apporti che si integrano pur nel rispetto delle dissonanze. Un libro che vale l’acquisto già solo per il titolo, poetico e di grande potenza evocativa, che affascina proprio perché propone sorprendenti prospettive per leggere il mondo, a partire dall’opera di Pavel Florenskij, pensatore russo della prima metà del novecento rivoluzionario e originalissimo. E se fino alla settimana scorsa la riflessione più profonda che avrei potuto fare su questa esperienza sarebbe partita dal marzulliano interrogativo: la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?, oggi, sempre di più mi sembra che avesse ragione mio nonno quando diceva: la filosofia e l’abbardente sono, per certi versi, la stessa cosa; consumale, vedrai che tutte le percezioni che avevi del mondo si modificano.

Gianni Stocchino
(Filmnauta di Stato)

COGLI L’ATTIMO

 

Nel blu dipinto di blu (Modugno, Migliacci – 1958) cantata da Domenico Modugno

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