Avevo 14 anni nel 1956 quando sono entrato a fare parte dell’associazione religiosa San Mauro, con il grado di “Araldino del Signore”. Cinque anni prima avevo militato come Balilla del Duce e prima ancora come Figlio della Lupa. Da Araldino meritai il premio “catechismo per ragazzi”: conoscevo le risposte esatte ai grandi interrogativi sull’universo. Chi è Dio? Chi ha creato il mondo? Chi ha creato la vita sulla terra? Come è stato creato l’uomo? E la donna? Ben presto quelle verità teologiche vennero messe in crisi dalla lettura dei romanzi di Camille Flammarion, l’astronomo, divulgatore scientifico, anticipatore della fantascienza odierna. Ricordo il paragrafo di un suo libro che mi turbò particolarmente: “se gli abitanti di un altro pianeta sapessero che il figlio di Dio si è immolato per salvare gli abitanti della Terra, scoppierebbero in una risata che si sentirebbe sino a noi”.
Quelle letture mi suscitarono la curiosità di conoscere le opere ispiratrici delle “eresie” di Flammarion: il Dialogo sui Massimi Sistemi del dannato, abiuro, Galileo Galilei e L’Origine delle Specie di Charles Darwin. Il primo ci ha insegnato che “siamo abitanti di una microscopica frazione di un universo sconfinato, un granello di sabbia di una infinita distesa di deserti.”
L’origine delle specie, il libro più proibito dell’Indice dei Libri Proibiti (index librorum prohibitorum), contiene la teoria dell’evoluzione, che contende a Dio la paternità delle meraviglie del mondo animale, ma lo assolve anche dalle note stonate della Creazione, inconciliabili con l’idea di un Dio onnipotente, immensamente intelligente, soprattutto buono.
Darwin scrive: “non posso credere che Dio abbia intenzionalmente creato gli ichneumonidi (le vespe) perché le loro larve divorino il corpo della madre (surrogata) vivente. Né posso credere che abbia creato il topo per fare divertire il gatto”. Non posso credere, aggiungevo io, che un dio infinitamente intelligente abbia impiegato miliardi di anni per creare un uomo, né che abbia utilizzato una costola di un uomo per creare la donna e che abbia dato denti affilati alla volpe per azzannare il coniglio e buone gambe al coniglio per fuggire. Mi chiedevo quale uomo ha scelto Dio a sua immagine e somiglianza? L’Australopitecus, l’Uomo di Neandertal, l’Homo Habilis, l’Homo Erectus, o l’Homo Sapiens? Nati a distanza di milioni di anni l’uno dall’altro! Secondo il catechismo, Dio ha creato gli organismi viventi in uno stato perfetto e immutabile. Adamo ed Eva non avevano antenati, Eva non aveva l’ombelico (James Joyce) segno che non ha avuto legami con una madre. Secondo il darwinismo le specie viventi derivano da un comune progenitore, che è stato creato da un gene, una “divinità”, presente in ogni organismo vivente. Questo gene riproduce le caratteristiche della sua creatura nelle generazioni successive. Se viene modificato (mutato), produrrà nuove caratteristiche nelle creature generate. Se queste caratteristiche favoriscono la sopravvivenza del gene si produrrà una nuova specie animale. Tra i ragazzi di San Mauro non avvenivano dispute teologiche tra creazionismo ed evoluzionismo. La teoria di Darwin era oggetto di battute sarcastiche: “la tua parentela con la scimmia è del ramo materno o paterno?”.
Io non avevo simpatia per l’Uomo originato dalla Creazione: non ha parenti, non ha storia, non ha lottato per diventare uomo! Mentre il figlio dell’Evoluzione racconta storie affascinanti, di mondi lontani nel tempo e nello spazio! Ha parenti di cui non si vergogna e ha lottato per sopravvivere e migliorare!
Ma la storia dell’uomo a “immagine e somiglianza di Dio” aveva sedotto perfino Cartesio: non c’è peccato più grande che allontani di più gli spiriti deboli dal retto cammino della virtù del ritenere che l’anima delle bestie sia della stessa natura della nostra! Quando fu scoperto il DNA ero lontano da San Mauro.
Gianluigi Gessa (Neuroscienziato di Aristan)
“Quelle letture mi suscitarono la curiosità di conoscere le opere ispiratrici delle “eresie” di Flammarion” Da I LIBRI PROIBITI – Editoriale di Gianluigi Gessa (Neuroscienziato di Aristan)