La Vigilia di Natale a cena eravamo una decina, c’erano i miei vecchi genitori e qualche amico. Ho chiesto a Maria Jesus se fosse rimasta soddisfatta. Era lei la padrona di casa, in più ha un nome che a Natale costringe tutti a fare i conti con la fede.
“Mi pare che sia andato tutto bene…”, le ho detto.
“Certo, non si è sentito male nessuno, non è morto nessuno, nessuno ha bevuto troppo. Io se cucino non mangio, lo sai. Dario ha detto che di quei funghi era meglio non fidarsi e li ho portati via, li ho dati al gatto e lo sto tenendo d’occhio. E poi c’era Lucia, è convinta di essere celiaca. Aveva paura che tutto fosse contaminato col glutine, tra vedere e non vedere si è portata una mozzarella da casa, ogni volta fa così”.
“E il mio cognatone Giuliano?”
“Si è tenuto leggero. Ha assaggiato l’insalata di fagioli solo perché aveva bisogno di nove grammi di proteine, ne ha contato venti di quei fagioli, non uno di più. Ventuno gli avrebbero sbilanciato la dieta”.
“E mia madre?”
“Tua madre è sempre molto carina. È diabetica, le ho preparato un’insalata e si è offesa. Ha voluto un tè al limone con due fette biscottate e non le è piaciuto neanche quello, mi ha detto che buono come in ospedale il tè al limone non lo fa nessuno”.
“E mio padre?”
“Tuo padre è l’unico che ha mangiato, non sapeva cosa stesse facendo, non aveva capito neanche che era Natale. Come te. Dov’eri, Tony? Non ti sei accorto di niente, non ti accorgi mai di niente. Ho buttato la cena nella spazzatura, sbrigati a farla sparire, comincia a puzzare”.
Lo sapevo che sarebbe finita così, pretende di saper cucinare e a Natale spera che tutti siano più buoni.
Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)
“La Vigilia di Natale a cena eravamo in otto, compresi i miei vecchi genitori. La mattina dopo ho chiesto a Maria Jesus, mia moglie, se fosse rimasta soddisfatta…” Da
LA CENA DI NATALE – Editoriale di Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)
