LA PRESENZA DELL’ESSENZA IN MEISTER ECKART


Editoriale del 2 febbraio 2025

Meister Eckhart è stato il più grande teologo tedesco.

La sua dottrina fu estremamente raffinata e si fondava sulla speculazione apofatica che, come tutti sanno, deriva da un passo di Plotino nel quale il filoso greco parla, in relazione all’esistenza di Dio, proprio di ἀπό φημί, “Lontano dal dire”, quindi non dire e pertanto negare.

Per agli apofatisti, infatti, non essendo noi in grado di dire cosa Dio sia (se lo sapessimo saremmo infatti Dio), possiamo però affermare in termini meramente logici cosa Dio non è.

Come altrettanto noto lo stesso Plotino si rifà al concetto Parmenideo di non essenza in relazione all’essenza, essendo questa priva di predicati.

Meister Eckart quindi per tutta la sua vita ha studiato non cosa sia Dio ma cosa Dio certamente non è.

Scrivo queste poche righe mentre rileggo la famosa omelia Eickartiana “Beati pauperes in Spiritu”, nella quale (mi pare siamo nel 1322) invita i fedeli a “ pregare Dio affinché li liberi da Dio, essendo maiuscolo quando a lui ti invochi e minuscolo quando in lui credi.

Le stesse cose, si badi bene, le disse anche Siddarta Gautama “Śākyamuni:”, cioè il Budda Śākyamuni, riportate con varie metafore nella letteratura Mahāyāna, la parte più ortopratica e meno metafisica del buddismo, quasi duemila anni prima.

Il problema fondante è semplicissimo: vista l’impossibilità di conoscere la verità (e quindi Dio), come possiamo liberarci dal dibattito sull’esistenza di Dio se non è Dio stesso a liberarcene?

Ma liberarci dal dibattito ci lega ancor più a Dio nella misura in cui ogni riferimento è la sua esistenza, dimostrabile solo in via apofatica.

Ignoro cosa possa rappresentare l’essenza in presenza dell’assenza della presenza, ma so che negare la presenza non significa confermare l’essenza ma esclusivamente la presenza dell’essenza.

E su questo concetto mi arrovello.

Antonangelo Liori (Pastore di Aristan)

“lo stesso Plotino si rifà al concetto Parmenideo di non essenza in relazione all’essenza, essendo questa priva di predicati.” Da LA PRESENZA DELL’ESSENZA IN MEISTER ECKART – Editoriale di Antonangelo Liori (Pastore di Aristan)

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