Salmo 487 A OCCHIO E CROCE: L’OPPOSTO DI FALSO .Editoriale del 1 febbraio

I modi di dire rivelano pubblici segreti più di una telecamera di sorveglianza. Potrebbe essere gioco in classe di lingue, o forse di antropologia, chiedersi: qual è l’opposto di “falso”? Se ci fosse in aula un parlante sardo in via di estinzione vi potrebbe dare una risposta sorprendente, e vi direbbe che l’opposto di falso è “bello”. E infatti, se tra due biglietti di cinquanta euro, di cui uno falso, vi dovesse indicare quale sia “il vero” o “il buono”, vi direbbe: «Su bellu est custu = Il (biglietto) “bello” è questo».

«Bello e buono», si dice invece in italiano, cui manca il coraggio estetico del sardo di vedere il vero e il buono nel bello. E il greco “kalós” ricorda l’ebraico del primo stupore divino di fronte alla luce, che sempre il parlante sardo in via di estinzione tradurrebbe: «E Deus iat biu sa luxi: ita cosa bella!» (cei: E Dio vide che la luce era cosa buona).

E questo Dio stupito che vede “bello” per la prima volta mi ricorda le parole di Gesù dopo la guarigione del cieco nato quando, parlando di sé come il pastore che muore per la vita delle sue pecore, dice, letteralmente: «Deu seu su pastori, su bellu» (Gv 10,11).  

Dire il vero attraverso il bello: e dirlo attraverso gli occhi stupiti di un Dio e di un cieco che vede per la prima volta può far intravedere dove occhi e bellezza possono condurre.

“A occhio e croce”, diciamo oggi, Signore, per dire “più o meno”.

Gli antichi tessitori, invece, così dicevano

per ritrovare “in croce”, a precisione,

fili persi a tesser trame giuste.

“La bellezza salverà il mondo”:

ma è la “bellezza” di un pastore che dà la propria vita

per la vita delle pecore.

Di fronte al Crocifisso,

mi sento cieco nato in attesa di vedere

ciò che il Padre vede, amato e amante,

trasfigurando a bellezza di Figlio

violenza di fratelli.

Antonio Pinna (Salmista di Aristan)

“A occhio e croce”, diciamo oggi, Signore, per dire “più o meno”.

Gli antichi tessitori, invece, così dicevano

per ritrovare “in croce”, a precisione,

fili persi a tesser trame giuste.”

Da Salmo 487 A OCCHIO E CROCE: L’OPPOSTO DI FALSO Editoriale di Antonio Pinna (Salmista di Aristan)

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