L’ARMADILLO sopravvivere a se stesso


Editoriale del 09 dicembre 2016

armadillo

Dicono che il popolo Machupe sia stato sterminato per invidia. E ciò che resta è solo la metafora di se stesso. Quando Orelie Antoine de Tounens, autoproclamatosi re di Araucaria e Patagonia arrivò da loro fu considerato un dio e accolto con il canto sacro del charango, una chitarrina-tamburo in corazza di armadillo sul quale crescono per secoli i peli dall’ormai secca armatura, quando la carne è stata già digerita o trasformata dai vermi. Aurelie guardò con incanto questa creatura morta divenuta suono che sopravvive a se stesso. Metafora della resistenza pura. Di chi non si arrende mai.
E suono diventa.
E miracolo di natura.

Antonangelo Liori
(Microbiografo di Aristan)


guardò con incanto questa creatura morta divenuta suono che sopravvive a se stesso. Metafora della resistenza pura. Di chi non si arrende mai. E suono diventa. E miracolo di natura.
(da L’ARMADILLO – sopravvivere a se stesso editoriale di Antonangelo Liori)

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