Ereditare una biblioteca è sempre un affare complicato. Alla morte del dottor M., direttore della scuola elementare delle Ancelle del Sacro cuore della Sacra Famiglia del Bambin Gesù, inibita da una mole ingestibile di volumi tra i quali mi era stato detto che avrei potuto scegliere avevo finito per rinunciare. Trent’anni dopo ho sviluppato la sindrome inversa: non riesco a sbarazzarmi di niente: seleziono, ma continuo a inciampare in pagine che stanno in bilico tra attualità e storia. Ho portato via la collana di storia delle rivoluzioni. Del numero 7 rimangono un mazzo di fascicoli non ancora rilegati. Una rivoluzione mai compiuta. Tipico della mia famiglia e di quasi tutte le rivoluzioni. Non posso fare a meno di immaginare il fuoco della rivolta che si sopisce negli anni. Storia dell’aviazione è precedente. Funghi e piante, tutto sugli scacchi, il grande libro della storia dell’arte e la serie della cucina (tre volumi interi dedicati alle uova) vengono dopo e mostrano un’innegabile imborghesimento e una nuova piega contemplativa. Ma è Vivere insieme, guida pratica in 10 volumi che mi sta dando le soddisfazioni maggiori. Pubblicata nel 1983 include capitoli su coppia e società, corpo e sesso e un più generico “crescere insieme”. Nel volume VI ci sono due pagine di declinazioni “scientifiche” del concetto di devianza sessuale, tutte di fila: omosessualità, omosessualità delle donne, transessualità (include il paragrafo “il travestito”), omofilia, pedofilia (lo so, lo so), sodomia, tribadismo. Carte jolly: gay e invertito. E se pagina tre apre con “Demoliamo qualche luogo comune”, poi si chiude con: “Il ritratto dell’omosessuale”. Accanto a statistiche (assenti in Italia ma gli autori presumono che, come in Francia, nei primi anni Ottanta sia omosessuale una persona su venti) ogni volume comprende una sezione finale, “Le grandi storie d’amore”. Apro a caso: la prima è quella tra Garibaldi e Anita. Devo assolutamente completare gli ultimi tre volumi di storia delle rivoluzioni. Ma prima compilo i due test di pagina 106: “L’amore diverso” e “Siete creativi o moralisti in amore?” Sono indecisa sulla domanda 7. Se volete provare anche voi: “Sei in campagna con alcuni amici e dopo un temporale siete costretti a togliervi i vestiti per asciugarli davanti al camino. Tu: a. ti rannicchi in un angolo soffrendo per la tua nudità; b. accetti questa improvvisa nudità; c. proponi l’amore di gruppo”. Poi ditemi che gli anni Ottanta non sono stati un trip allucinogeno.
Eva Garau (Precaria di Aristan)
https://youtu.be/OH9kF6fj2ek
E se pagina tre apre con “Demoliamo qualche luogo comune”, poi si chiude con: “Il ritratto dell’omosessuale” (da I LIBRI DEGLI ALTRI – Editoriale di Eva Garau)