PANGEA, NOTIZIE DALL’IO: SILVIO BERLUSCONI


Editoriale del 11 marzo 2013

Non mi vedranno mai con gli occhiali da sole. Perchè è semplice, bisogna sparire quando si è feriti. La scena va calcata sempre e solo in grande stile. Io vinco con la memoria, con la riscrittura della memoria. Spesso andavo a visitare gli studi di Drive-in, la notte, quando tutto era spento. Sedevo in silenzio in una delle poltroncine per il pubblico e contemplavo la morte. Ma che belle chiappette che ha quest’infermierina. La morte. Ma nel circo tutto si confonde. Il pagliaccio è un eroe che sfida la ragione, è il sacerdote delle minchiate. Il suo salmo muto sfida secoli di crescita democratica. Ecco, nessuno se la beve questa roba della congiuntivite. Ma gli italiani non conoscono l’ira. Gli si può fare di tutto. Non li metto mica gli occhiali da sole. Io ho la nebbia nelle vene. E poi, i giornali e internet mi sbatterebbero subito in Tunisia, coi cammelli e Bettino. Bettino, avevi ragione, la complessità della politica serve soprattutto a coprire la banalità della storia: tu che vai via, io che arrivo, Milano, i giudici, l’esilio. Sarà tutto uguale. E faremo della storia una pianura di alberi e casolari e nebbie. Vedrai, ci perdoneranno. Gli italiani non sanno essere definitivi. Amano i signori delle brume, il sole accecante del pagliaccio.
Ha proprio un bel cuu sta crocerossina qui, Bettino.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)

COGLI L’ATTIMO

 

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