PRIVACY


Editoriale del 29 maggio 2020

In Italia non avevamo il culto della privacy. In sardo la si pretende senza darsi arie: “Fairì is…”, e le questioni non si aspetta di risolverle a termini di legge. Purtroppo siamo molto curiosi della privacy altrui, ci facciamo gli affari del vicino in maniera invadente, usiamo potenti binocoli per vedere, se c’è una parete origliamo. Da poco però abbiamo scoperto che la privacy è un concetto esistenziale molto importante, la cui violazione lede le relazioni personali in una società civile, liberale, democratica e amante del calcio. Per cui la si tiene in gran conto: le bocciature scolastiche vengono comunicate a casa, non si possono pubblicare foto senza la liberatoria, voto e dichiarazione dei redditi li si vuole segreti: si potrebbe venire a sapere che il tale non ha seconde case e neanche terreni, come millanta. Oppure che ha macchina e moglie costose, la barca, e non ha un euro. Non sempre mi viene da chiamarla privacy.

Nino Nonnis
(Sa cavana di Aristan)

Purtroppo siamo molto curiosi della privacy altrui, ci facciamo gli affari del vicino in maniera invadente, usiamo potenti binocoli per vedere, se c’è una parete origliamo (da PRIVACY – Editoriale di Nino Nonnis)

 

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