Guardati passare nell’ultimo giorno di scuola, i corridoi sono vuoti e nelle aule all’ultimo si appendono i pivelli alle beffe di Napoleone, tremano i maturandi sui settenari di Ungaretti, sulle rotte di una nave e il diritto per mare, aspirano forte dai cannoni nei cessi e si estenuano in un bacio all’ombra nel giardino. Alcuni portano le braccia e i colli scuriti per il lavoro nei campi. Io moltiplico d’istinto e il sentimento è universale, come lo scirocco raccoglie le nuvole sul porto. Guardati passare in questo tempo che ha in gloria la rabbia e il dire e non il conoscere e il viaggiare, sai non si può escludere niente dal tutto e solo nel giovane corpo in movimento si stabilisce il principio della corsa perpetua. Mia madre non poteva e fu nonno a prendermi per mano nel primo giorno e poi nelle campagne intorno per dare i nomi alle cose e stabilire la filosofia del passo e del silenzio. Esibivo un fiocco rosa grandioso e così ancora vado. Prima di lasciare per sempre ho scritto sulla lavagna venti titoli per l’estate. Li troverete perlopiù illeggibili ho detto loro, ma io ve li pianto comunque sul muso perché così funziona l’affare. Non ho fatto altro che cercare di passarvi sottobanco le brevi regole dell’oltre. Poi sopra Cèline e Melville ho aggiunto in una lingua sconosciuta perché nessuno capisse: ci si vede, siamo fratelli adesso.
Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)
Prima di lasciare per sempre ho scritto sulla lavagna venti titoli per l’estate. Li troverete perlopiù illeggibili ho detto loro, ma io ve li pianto comunque sul muso perché così funziona l’affare. Non ho fatto altro che cercare di passarvi sottobanco le brevi regole dell’oltre (da PER I RAGAZZI DEL NAUTICO, editoriale di Luca Foschi)