«Tutti gli animali sanno di che cosa hanno bisogno, eccetto l’uomo» (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia). Fortuna o sfortuna? Fortuna, infine, se il “non sapere” degli umani significa potersi sbagliare di direzione, “in coscienza”, mentre gli animali, “per istinto”, vanno dritti alla meta: come se fossero, beati loro, “santi subito”. Pessimisti per disillusione o deterministi per neuroscienze totalitarie e riduzioniste, sembrano talvolta nostalgici della “beatitudine” di non dovere o non poter scegliere tra essere animali o bestie.
«O felix culpa»,
diceva però l’antico poeta dell’Exultet pasquale:
«Felice quella colpa che meritò di avere un tale Redentore»:
in una eterogenesi dei fini a dar senso alla storia,
a chiamarsi, Signore, e sorelle e fratelli,
tuo e nostro risorgere.
Antonio Pinna
Salmista ad Aristan
Pessimisti per disillusione o deterministi per neuroscienze totalitarie e riduzioniste, sembrano talvolta nostalgici della “beatitudine” di non dovere o non poter scegliere tra essere animali o bestie. (da Salmo 137 SANTI NON SUBITO, editoriale di Antonio Pinna)