SCEGLIERE A NASO


Editoriale del 22 gennaio 2025

“Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini”. Non escludo che questa frase tratta dal romanzo  di Patrick Süskind “Il Profumo” abbia in qualche modo ispirato i creatori del Marketing Olfattivo, la strategia di vendita nata intorno al 2000 che per orientare le nostre scelte studia e utilizza il potere delle essenze di agire sull’area del cervello che controlla le emozioni. Già, perché l’olfatto è il più emotivo dei cinque sensi, il meno controllabile e quello che attiva i ricordi più persistenti. Fatto sta che questa recente branca del marketing ha creato e messo in venditail LOGO OLFATTIVO o BRAND OLFATTIVO, una “nuova forma di identità sensoriale” che agendo sulle emozioni è capace di evocare, coinvolgere, sedurre più delle parole e di creare un legame molto forte con il pubblico.

E così per indurre nella clientela un atteggiamento positivo e fidelizzarla, Samsung, nel flagship store di New York diffonde un esotico profumo di melone dall’effetto rilassante e Sony quello al mandarino che mette allegria, mentre la British Airways ha scelto come logo olfattivo l’odore di erba che ha diffuso nei suoi aeroplani per evocare spazi aperti e attenuare l’effetto claustrofobico.

Sembra che il marketing olfattivo stia iniziando a rivolgersi a un nuovo settore, quello della politica. In mancanza di ideali e perfino di idee nei loro programmi e di carisma nei loro esponenti, i partiti, gruppi, movimenti politici, per conquistare e fidelizzare l’elettorato potrebbero farsi realizzare un Logo olfattivo da diffondere durante i comizi, le conferenze, gli incontri politici; una fragranza specifica (torta di mele, cuoio appena conciato, caffè, mare d’inverno…) capace di evocare emozioni positive nei potenziali elettori, e nello stesso tempo, imprimendosi nella loro memoria olfattiva, di garantire l’associazione automatica, quasi pavloviana, di quella essenza al partito. Se il Logo olfattivo sarà stato scelto con intelligenza, l’elettore se ne tornerà a casa felice, a prescindere dai contenuti dei discorsi appena ascoltati, con una sensazione di benessere che attribuirà al politico di turno e al partito che quel politico rappresenta; se poi la ditta che gestisce il servizio di Branding olfattivo, nell’imminenza delle elezioni, avrà fatto impregnare per bene i santini elettorali con il brand del partito, il successo sarà assicurato: l’elettore  con in mano il santino odoroso non avrà scelta, e una volta dentro la cabina voterà felice per il partito che odora di torta della nonna o di muschio della tundra.

N.B.  Per evitare brogli elettorali tramite inquinamento olfattivo, sarà importante, in occasione delle votazioni, che i componenti dei seggi elettorali siano rigorosamente inodori, proprio come Jean Baptiste Grenouille, il protagonista del romanzo di Süskind.

Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

“L’olfatto è il più emotivo dei cinque sensi, il meno controllabile e quello che attiva i ricordi più persistenti.”Da SCEGLIERE A NASO – Editoriale di Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

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