SYN ALEXANDRO. CAP II


Editoriale del 2 giugno 2014

Antigono Ariftalmo ha una cicatrice che dallo zigomo sinistro discende sulle labbra e s’interrompe sul mento. Riprende brevemente nella gola, chiudendosi in una virgola irregolare di carne che le intemperie del viaggio e i silenzi dei fuochi notturni hanno contribuito a cicatrizzare. Antigono è arrivato a Gordio ieri, dopo una licenza concessa da Alessandro ai macedoni di nozze fresche. Dice che Pella è in fiore e che la sua Euridice ha il profumo dei mandorli e presto darà alla luce il suo successore. Le licenze servono anche a garantire le guerre del futuro. Domani partiamo per Ancira. È notte e, scriverà poi con enfasi Arriano, “Ci furono lampi e tuoni a significare che Zeus approva lo scioglimento del nodo”. “Il nodo gordiano nel tuo sogno rappresenta semplicemente il labirinto della scelta superato dalla volontà, il ritorno alla forza e allo splendore del capriccio”, mi ha detto la Arcimboldi, la mia terapeuta junghiana dalle caviglie grosse e dalle natiche giunoniche. “In realtà”- le ho risposto io – “Alessandro era completamente ubriaco quando è arrivato davanti al carro. Sbuffava refoli di vino scuro e sussurrava lascivo fra i capelli di una delle schiave prese a Efeso”. Aveva saputo della leggenda riguardante re Mida, il carro e il nodo di corteccia di corniolo che lo lega a un palo, lasciando la sua soluzione al giorno precedente la partenza. Chi lo avesse sciolto sarebbe diventato imperatore dell’Asia minore. Sbagliano Plutarco e Aristobulo nel sostenere che Alessandro abbia semplicemente divincolato il nodo dalla staffa. Circondato dagli amici avvinazzati e dagli scriba ha contemplato il nodo a lungo, prima di parlare: “Dove inizia, dove ha termine questa vostra paura che chiamate Asia? Le leggende esistono solo per le vecchie streghe e i minchioni. Questo invece è il tempo della stolta giovinezza, che tutto trapassa e tutto ricrea. Ecco, ecco una nuova leggenda per gli imbecilli dei millenni a venire, il superamento del limite che sarà nuovo limite, foreste di simboli per le femmine barbute d’Atene, il becchime per le loro menzogne democratiche”. Poi ha sfilato la spada, falciando il corniolo e liberando il carro. Per festeggiare poi con una lunga sorsata che la schiava di Efeso si è premurata di asciugare dal mento, con il tepore della sua lingua di serpe.

Luca Foschi
(Inviato di guerra da Aristan\ Aristan’s war correspondent)

COGLI L’ATTIMO

 

Iron Maiden, Music Alexander the Great, dall’album “Somewhere in Time”.

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