THATCHER SI SCRIVE CON LACCA


Editoriale del 12 aprile 2013

Margaret Thatcher, la Lady di ferro se n’è andata. La ruggine non perdona. Limatura era e limatura è tornata. Chissà, forse ora sarà cromata. O laccata? Di sicuro le esequie si terranno in forma privatizzata. Durante il suo premierato aumentarono le tasse, l’IVA e la disoccupazione ma se non altro il bunga bunga ce lo risparmiò. Da tempo si era ritirata dalle scene pubbliche, era affetta da demenza senile anche se c’è da notare che non aveva mai fatto le corna nelle foto ufficiali dei vertici internazionali. In Italia, così, avrebbe comunque stravinto le elezioni. È stata l’unica, nel Regno Unito, ad aver tenuto sempre la destra: che sprezzo del pericolo! Negli anni ’80 fu la prima donna a sedere sulla poltrona di Primo Ministro (ma senza il primo ministro sotto, come si usa in Italia). Non tutti però approvarono la sua azione politica se è vero che all’annuncio della morte il consumo di Guinness in Irlanda è decuplicato. Ma c’è anche chi la rimpiange e vuole credere che da lassù ci guarda, pronta a mandare la polizia a manganellare i manifestanti ogni volta che ce ne sarà bisogno. Sia come sia ora è morta. È il momento del silenzio. Margaret tace.

Gianni Stocchino
(Filmnauta di Stato)

COGLI L’ATTIMO

 

da Grazie, signora Thatcher (Brassed Off 1996) scritto e diretto da Mark Herman. Con Ewan McGregor

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