Nel 1971 Martin Cooper concepì e costruì il primo apparecchio telefonico portatile che le grandi dimensioni e il peso di alcuni kg difficilmente ne avrebbero giustificato il successivo appellativo affettuoso di “telefonino”.
I primi modelli diffusi nel pubblico civile, a causa del sua alto costo, ne fecero uno Status Symbol; le successive innovazioni tecnologiche contenendone peso e prezzi ne hanno consentito l’uso comune.
È utilizzabile in treno, guidando l’auto o camminando per strada; le persone sono rintracciabili in bagno, a letto, al ristorante, in riunione, a scuola, in chiesa, al cinema e in intimità con l’amante.
Come aspetto negativo, indicato da uno studio dell’International Agency for Research on Cancer del 2011, “l’uso dei telefoni cellulari può aumentare il rischio di glioma, un tipo di tumore cerebrale maligno, e di neuroma acustico, una forma benigna.”
Questo, unito al fatto che intercettazioni più facili rispetto all’apparecchio telefonico fisso hanno reso possibile l’acquisizione di prove su tangenti, malversazioni e connubi tra politica e malavita organizzata, potrebbe in futuro convincere i governi a varare disegni di legge che ne limitino l’uso.
Ing. Carlo Todde
(Divulgatore Scientifico presso l’Università di Aristan)
COGLI L’ATTIMO
da un carosello del 1971 con Nicola Arigliano