È la prima sentenza pronunciata da una lavatrice. Accade che l’Antitrust (garante per la concorrenza) abbia multato l’azienda che produce il Dixan, perché si faceva pubblicità dicendo di pulire meglio del Dash. E invece, stabilisce il garante, “è emerso che tra i due detersivi vi è una sostanziale parità di efficacia”. Ora, siccome l’annoso derby del bucato ha disorientato generazioni di casalinghe e travolto la credibilità di illustri testimonial (ma non Franco Cerri, il jazzista in ammollo: quello era per il Bio Presto), l’Antitrust non può cavarsela così. Vogliamo le motivazioni della sentenza. Come hanno fatto a decidere, gli autorevoli garanti? Quali macchie hanno sottoposto all’azione dei due sbiancanti? (Che poi, è buffo immaginare gli autorevoli che si portano da casa una maglietta da imbrattare di marmellata o caffè). Ma soprattutto, dicano com’è stata assunta agli atti la prova cruciale. Lavaggio a 30 gradi o con acqua calda? C’era l’ammorbidente? E l’acchiappacolore? Urge risposta. Ne va della certezza del diritto, in questo Paese da smacchiare.
Giuseppe Meloni
(In attesa di qualifica)
COGLI L’ATTIMO
Calimero il pulcino nero in un carosello degli anni ’60