“WHEN I’M SIXTYFOUR”, QUANDO AVRÒ 64 ANNI


Editoriale del 16 aprile 2025

Nella canzone dei Beatles “When I’m sixtyfour” il 25enne Paul McCartney, che ne scrisse il testo a 16 anni, chiede alla sua ragazza di promettergli che continuerà ad amarlo anche quando, 39 anni più tardi, avrà sessantaquattro anni (la canzone fu pubblicata nel 1967 nell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band). La retorica della vecchiaia serena davanti al camino diventa struggente raccontata dall’innovatore, anticonformista Paul McCartney che per assicurarsi “sine die” l’amore e le cure della sua amata le anticipa le delizie della loro maturità insieme: lei che fa la maglia, lui che cura il giardino, loro due che fanno insieme un giro la domenica e, per le vacanze, con i risparmi accumulati facendo economia, affittano un cottage nell’isola di Wight (se non è troppo caro). Ma, tolta la suggestione della musica dei Beatles e della voce di McCartney, il quadretto che resta suona deprimente alle orecchie di un qualsiasi rappresentante della “Silver generation” dei nostri giorni; altro che fare la calza e strappare le erbacce dal giardino, noi anziani, o meglio noi “senior”, così si chiamano oggi gli over 60, occupiamo il nostro tempo in attività molto più stimolanti e molto più dispendiose, attività che ci consentono di allargare la mente e la cerchia delle nostre conoscenze, attività che ci arricchiscono culturalmente. E arricchiscono, finanziariamente un sacco di gente; per l’esattezza gli operatori della Silver Economy, che punta sulla terza età per ringiovanire l’economia; e pare che ci riescano visto che, grazie al miliardo di over 65 in circolazione sul pianeta, la Silver Economy vale ben 6 trilioni di dollari l’anno. Solo in Italia grazie ai nostri redditi mediamente più elevati di quelli degli under 35, con i nostri consumi creiamo un giro d’affari considerevole: compriamo viaggi (più di 5 miliardi di euro), biglietti per l’ingresso a musei e teatri, (2,3 miliardi di euro), ai cinema (2,2 miliardi), per concerti (1,6) e per discoteche e balere (600 milioni); compriamo corsi di lingue o di strumento musicale (2,7 miliardi) e abbonamenti nelle palestre o centri sportivi (960 milioni). Noi senior oggi, infatti, siamo dinamici, curiosi, pieni di interessi, di amici; siamo intraprendenti. E realizzati. Ma, allora, perché diamine, con buona pace della Silver Economy, ogni volta che sento la canzone dei Beatles provo una struggente nostalgia per quella vecchiaia serenamente parca e intima immaginata a 16 anni da Paul?

Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

“Nella canzone dei Beatles “When I’m sixtyfour” il 25enne Paul McCartney, che ne scrisse il testo a 16 anni, chiede alla sua ragazza di promettergli che continuerà ad amarlo anche quando, 39 anni più tardi, avrà sessantaquattro anni (la canzone fu pubblicata nel 1967 nell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band).” Da “WHEN I’M SIXTYFOUR”, QUANDO AVRÒ 64 ANNI – Editoriale di Marianna Vitale (Spigolatrice di Aristan)

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