ANTIDOTO AGLI STEREOTIPI


Editoriale del 11 marzo 2018

C’è un paesino di una regione italiana del profondo sud, incastrato tra un mare sbiadito e montagne inaspettate, costellato di chiese che guardano immobili nei secoli a Costantinopoli. Ci sono venti studenti americani in viaggio. Hanno mandato a memoria per un mese i nomi delle organizzazioni mafiose, quelli delle famiglie coinvolte, le rotte e i numeri dei traffici. Sono arrivati per studiare la criminalità organizzata, la testa piena di film epici, da Il padrino a Scarface, passando per i Sopranos. Hanno visto le foto dei gangster newyorkesi, immaginano facce truci e pericoli lungo la strada. Dopo una serata all’osteria di Giovanna, storditi dalla cicoria ripassata, dai vracculi funghi e salsiccia, affondati dal bacalà al sugo, provati dalle sardelle e dalla torta al vino, sconfitti dai bicchieri e dai vapori della cucina, sono confusi. I bambini giocano a pallone nella piazza principale, la gente saluta gli stranieri per la strada. Qualche anziano azzarda due parole in inglese. Li aspettavano da quando la stampa locale ha parlato di loro. Ma la mafia dov’è?, chiedono sottovoce ai professori. Domani incontreranno il sindaco, il prefetto, i rappresentanti delle associazioni. Scopriranno che il bar, il museo, il circolo e l’oratorio sono ospitati in proprietá confiscate alla mafia. Che il consiglio comunale viene sciolto per infiltrazione mafiosa una volta all’anno e che i quotidiani nazionali scrivono che anche i capi di bestiame lasciati allo sbando in paese sono un segno di potere, di rivendicazione del territorio, uno strumento di controllo e di intimidazione. Domani mangeranno la marmellata di arance prodotta da due donne che sono andate via ma hanno deciso di tornare. Visiteranno aziende agricole, allevamenti e fabbriche inventate da gente caparbia, che di lasciar perdere non ne vuole sapere. Prima di ripartire vorrebbero trovare qualcosa di tipico da riportare a Roma, dove completeranno il semestre. Io spero che portino via la complessitá. Le luci e le ombre di una bellezza feroce che strazia e incanta. Per la teoria e i dati ci sono i libri.

Eva Garau (Precaria di Aristan)

Sono arrivati per studiare la criminalità organizzata, la testa piena di film epici, da Il padrino a Scarface, passando per i Sopranos . (da ANTIDOTO AGLI STEREOTIPI, editoriale di Eva Garau)

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