ASSUMIAMO PIÙ CENTRALINISTI


Editoriale del 31 agosto 2018

Me l’ha segnalato un amico. Elenco telefonico di Cagliari, ministero o ente a caso: ci sono 3 linee urbane più altre 3, più i numeri interni di cui il mio amico dispone.
Ho chiamato per verificare, richiamato per essere sicuro, provato per più giorni, niente, dall’altra parte non risponde nessuno. Uso il presente sentenzioso.
Eppure, se hanno messo i telefoni immagino che paghino le bollette, abbiano speso per gli apparecchi, spesso sofisticati. Però non funzionano, sono da arredamento. Qualcuno deve pure esserci, pagato per quell’incarico oneroso. In tal caso propongo che lo paghino a cottimo, per tutte le volte che risponde con un pronto.
Per quel lavoro, parteciperò al prossimo concorso, se ne verrò a conoscenza. È una incombenza vaga, senza controllo, con una sola controindicazione: il telefono trilla in continuazione ed è alla lunga molto fastidioso. Anche se ritengo che quei telefoni siano dislocati o in cantine antiatomiche o in stanze insonorizzate, con dentro un tavolo e un telefono, che si fanno compagnia. Il centralinista passa il suo tempo lontano da dove è dislocato il suo strumento di lavoro. Se vedete uno che gira qua e là senza far niente, andate a colpo sicuro “E’ lei il centralinista?”. Con educazione vi dirà che è lui, ma che c’è anche il suo collega. Se poi riuscite un giorno, non so come, a prendere la linea e vi lamentate, vi risponderanno che avevano problemi alla linea (“Non riuscivate a dimagrire?”), che stavano rifacendo gli impianti. Niente da dire. Solo che, se richiamate, non riuscirete più a prendere la linea. La stanno rifacendo un’altra volta. Stanno lavorando per voi.
Se riuscite a farvi dare un numero privato scoprirete che il telefono serve per non farsi rintracciare.
Andare in loco, in certi casi, significa sprecare ore tra viaggio e ricerca parcheggio, per una informazione da un sì o un no.
Dimenticavo: la cosa peggiore è quando uno trova la linea, quindi un centralinista di passaggio e cade la linea. E quando cade, non si rialza più.

Editoriale di Nino Nonnis (Sa Cavana di Aristan)

Dimenticavo: la cosa peggiore è quando uno trova la linea, quindi un centralinista di passaggio e cade la linea. E quando cade, non si rialza più. (da ASSUMIAMO PIÙ CENTRALINISTI – Editoriale di Nino Nonnis)

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