Capitolo 30 – SENZA GUARDARMI NEGLI OCCHI


Editoriale del 26 febbraio 2014

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È un pomeriggio meraviglioso a Kapingamarangi. Sono andato a vedere la prima partita di allenamento del Kapinga con in campo Gianfranco Zola; sono solo e vorrei godermela senza doverla commentare con nessuno.
Prima passa Quel Rimpianto, il solito, ma non si ferma; arriva sempre fuori luogo, seguendo una logica indecifrabile e ogni volta mi lascia un autografo non richiesto. Prima o poi l’uccido.
Lui, invece, era quasi atteso.
È arrivato fra il primo e il secondo tempo della partita e si è seduto accanto a me senza salutare, ostentando uno sguardo verso il campo momentaneamente vuoto. L’ho pugnalato un attimo prima che le squadre rientrassero per il secondo tempo. Nessuno tra gli spettatori si è accorto di niente. Ancora una volta è stato inutile, lo sapevo. Ignorarlo, minacciarlo, oppure pugnalarlo come ho appena fatto, non serve a niente. Il Rimorso è indistruttibile. È andato via a metà del secondo tempo. Ma forse dopodomani durante il pranzo, o quando faccio la doccia, o mentre cerco di dormire tornerà, senza guardarmi negli occhi.
È tutta colpa di un vecchio amico che avrei dovuto salvare e che invece fingo di dimenticare per godermi partite di calcetto su un atollo della Micronesia, e fare nuotate senza fine, e bere ettolitri di sakau.
Maledetto Marco Schintu!

Filippo Martinez

COGLI L’ATTIMO

 

da Broadway Danny Rose (1984) di Woody Allen con Mia Farrow, Woody Allen

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