Le nonne si manifestano agli inizi dell’autunno. Certificano la bontà di panettoni e pandori, promuovono zuppe, adesivi per dentiera e pancere contenitive, cellulari con tasti enormi e apparecchi acustici invisibili. Io non possiedo più una nonna. Mi resta però una vecchia zia, malridotta ma esigente.
“Tony, ricordati di comprare per tempo il regalo di Natale per zia Gelsomina!”, mi ha detto Maria Jesus, mia moglie.
Un compito difficile. Candele profumate no, un rosario in legno fatto a mano no, di uno scaldapiedi non se ne parla nemmeno. Una volta le portai una madonnina di Lourdes a forma di bottiglia completa di acquasanta e tappino celeste. Mi disse che era strano che l’avessero riempita con acqua frizzante.
“Babbo, dammi un’idea, cosa regalo quest’anno a zia Gelsomina?”
“Zia Gelsomina? È morta sei mesi fa e non te ne sei nemmeno accorto. Succederà la stessa cosa con me, è questo il tuo senso della famiglia. Sei uno senz’anima, indifferente, insensibile. Eri la luce dei suoi occhi, quella poveretta ti voleva bene!”.
Sono diversi anni che non faccio il regalo di Natale a Maria Jesus.
Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)
“Le nonne si manifestano agli inizi dell’autunno. Certificano la bontà di panettoni e pandori, promuovono zuppe, adesivi per dentiera e pancere contenitive, cellulari con tasti enormi e apparecchi acustici invisibili.” Da COCCO DI ZIA – Editoriale di Marco Schintu (Ufficio pesi e misure di Aristan)