NON È UN PAESE PER GENI


Editoriale del 23 maggio 2014

Giacomo Rizzolatti è uno scienziato geniale. Ha scoperto nel cervello i neuroni specchio, che si attivano sia quando eseguo un’azione, sia quando osservo un altro che la compie e ha rivoluzionato il concetto di “vedere un oggetto”, legandolo al programma motorio di interazione con esso e facendolo quindi dipendere da ciò che s’intende fare. Questi risultati gli sono valsi la consegna del Brain Prize, nato nel 2011 ma già prestigioso, con una dotazione di un milione di euro, assegnato a scienziati che si sono distinti nella ricerca sui meccanismi superiori del cervello. Per l’occasione si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, osservando quanto sia difficile per i ricercatori operare in Italia. Se si deve comprare per un esperimento un pezzo di plastica bisogna seguire la trafila stabilita di una “spending review” della durata di un paio di settimane, con la conseguenza che o si paga di tasca propria, o si smette di lavorare. Se si ha bisogno di una prestazione professionale si deve fare un annuncio a tutta l’università per vedere se qualcuno si presta gratuitamente con esito ovviamente negativo, dopodiché, si istituisce il concorso, si aspettano 20 giorni perché il bando diventi pubblico, si fa il concorso che, una volta concluso, va alla Corte dei conti per l’approvazione. Tempi incompatibili con quelli richiesti dalla ricerca e dall’innovazione. A chi gli ha chiesto un possibile rimedio a tutto ciò ha risposto con ironia: “Sarebbe bello, se si potesse, inoculare la fiducia nel cervello. Ce n’è molto bisogno in Italia. Noi ricercatori non siamo delinquenti nati, siamo brave persone, se ci lasciano lavorare in pace”. Parole che sono uno schiaffo a un paese dove impazzano i mediocri, spesso professionisti delle gare truccate e dei concorsi con esito prestabilito, e i geni devono passare sotto forche caudine assurde e umilianti.

Silvano Tagliagambe
(Epistemeudomonologo di Aristan)

COGLI L’ATTIMO

 

da Pina (2011) di Wim Wenders, tributo alla celebre coreografa tedesca Pina Bausch (1940-2009)

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