L’intelligenza artificiale fa i calcoli infiniti, molto molto meglio di noi; e dipinge e scrive e compone musica nel tempo di un respiro e con ogni stile. E se il risultato non convince lei lo cambia. Sino a raggiungere la perfezione.
L’intelligenza artificiale inventa strategie di marketing e ha grandiose visioni politiche, e psicologiche, e filosofiche. Percorre le antiche cattedrali intuendo le voci dei profeti apocalittici confutandoli o abbandonandosi alle loro parole.
L’intelligenza sa tutto di storia, di geografia, di filosofia, di fisica quantistica, di cabala, di architettura. Sa porti domande e darti risposte. Può guarirti e prolungare a dismisura la tua esistenza, anche se la tua esistenza non lo merita.
L’intelligenza artificiale sa tutto da tutti i tempi ed è molto più intelligente di chiunque. E noi ce la godiamo, l’intelligenza artificiale. Compiaciuti. E ci perdiamo. Voluttuosamente. E ci ritroviamo nelle nostre coincidenze indecifrabili; nelle nostre affascinanti contraddizioni; nei nostri sorrisi all’angolo degli occhi; nei nostri piccoli dolori, inesplicabili; nei nostri cortocircuiti di nostalgia, e di rabbia; nelle nostre passioni inopportune, mosse da amore e morte. E dimenticate. E ritrovate al posto sbagliato o nel momento sbagliato.
Noi.
Al sicuro.
Nel fondo pericoloso di quella che per puro gusto topografico chiamiamo anima.
Filippo Martinez (Asserragliato)
“E ci ritroviamo nelle nostre coincidenze indecifrabili; nelle nostre affascinanti contraddizioni; nei nostri sorrisi all’angolo degli occhi; nei nostri piccoli dolori, inesplicabili; nei nostri cortocircuiti di nostalgia, e di rabbia; nelle nostre passioni inopportune, mosse da amore e morte.”