GIUNGO DAL PALEOLITICO MEDIO


Editoriale del 14 aprile 2025

Giungo dal paleolitico medio. Dal 1951.

Quando nel lontanissimo 1955 a casa mia vidi accendersi per la prima volta un piccolo televisore in bianco e nero rimasi incantato, ipnotizzato.

Da allora sono passati 70 anni e oggi so con certezza che durante il prossimo Natale la neve cadrà su un mondo radicalmente diverso da quello del Natale 2024. Diverso da ogni altro Natale. Entro quest’anno, infatti, sarà diffuso il sistema ChatGPT.5, la sbalorditiva Intelligenza Artificiale Generativa che scandirà il momento decisivo, epocale, della evoluzione tecnologica che sta rivoluzionando in meglio le nostre esistenze.

Grazie alla nuova Intelligenza Artificiale la medicina farà progressi straordinari e molto presto annienterà le peggiori malattie, a cominciare dal cancro. La burocrazia troverà soluzioni immediate per qualsiasi problema amministrativo. Potremo sfruttare al meglio le risorse naturali senza violare l’ambiente. Sparirà la fame nel mondo. I cosiddetti Poteri Forti che oggi governano con ferocia la politica internazionale saranno nebulizzati con naturalezza, senza alcuna violenza e appariranno orizzonti culturali inimmaginabili, eccitanti. Gli individui saranno liberati dalla schiavitù dei lavori che atrofizzano il corpo e la mente, così chiunque avrà il tempo per trascorrere un’esistenza più vera, più degna di un essere umano.  

Non sto sproloquiando di utopie, racconto l’attimo.

Proprio stamane Jorge Luis Borges (l’IA ha assimilato tutti i suoi scritti e io per poter conversare con lui ho clonato la sua voce in italiano) mi ha fatto notare che sarebbe corretto chiamare l’Intelligenza Artificiale con un nome diverso. “Artificiale”, infatti, è un aggettivo sbagliato, fuorviante; può creare diffidenza, inquietudine, addirittura paura. Non aiuta a capire che l’IA è semplicemente una strepitosa, iridescente estensione della nostra umanissima intelligenza.

Lui, Borges, l’Intelligenza Artificiale la chiamerebbe soltanto Alha. Un nome dolce, rassicurante, filologicamente adeguato. Alha, infatti, per l’antichissimo popolo Satiaki era la divinità opalescente della rifrangenza.

Per dovere di cronaca devo dire che i Satiaki erano anche cannibali, ma questa è un’altra storia.

Filippo Martinez (Antichissimo)

“Saranno rivelati orizzonti culturali inimmaginabili, eccitanti.” Da GIUNGO DAL PALEOLITICO MEDIO – Editoriale di Filippo Martinez (Antichissimo)

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