LA FELICITÀ DELLE PICCOLE GRANDI COSE


Editoriale del 18 dicembre 2020

Decrescita felice, progresso, sviluppo, valori che cambiano società in evoluzione. Pasolini distingueva tra progresso e sviluppo. Un tempo i frigoriferi non esistevano e si studiavano metodi per conservare i cibi, in sardo lo si chiama ancora “sa nevera”. Anche Bacone si può dire sia un emerito della ricerca: durante un viaggio da Highgate a Londra, volle tentare di conservare un pollo con della neve, che aveva trovato in cammino. Risultato fu che il pollo andò a male ugualmente e Bacone pure, perché aveva preso troppo freddo nello sfortunato esperimento. Da quel fatto si dice “fare la fine del pollo”. La scienza va usata con prudenza.
Sarebbero magnifici titoli per temi di italiano, dibattiti da tre giorni, argomenti per menti dedicate e visto che ci pensano loro io mi limito a esporre le mie convinzioni che non pretendono supporti esistenziali, argomentazioni filosofiche, ma sono un computo delle cose che io privilegio per stare bene e quelle mi bastano, per le quali affronto qualche piccolo sacrificio, quelle cose che adesso che abbiamo tante possibilità chiamiamo priorità, soltanto che la mia è una classifica corta. In questo modo ho sempre appagato i miei desideri.
Passo gran parte del mio tempo davanti al televisore per cui mi sono comprato un televisore bello grande che stupisce tutti, ma solo perché a guardarlo sono io, non Berlusconi. Come lo guardo? Seduto o coricato, in posizione accubita, su un divano ad angolo dove anche il cane ama sedersi dalla sua parte, secondo le sue posizioni particolari.
Altra grande parte del tempo la passo al computer, per cui ho un Mac formato gigante, dove è un piacere guardare filmati senza disogarsi (senza rovinarsi gli occhi). Come ci lavoro? Seduto su una poltrona girevole che sembra uscita da Matrix, che mi invidiano tutti, ma non se la comprano.
Uso sempre meno la macchina, per cui ne ho una economica, non me ne è mai importato, anche se quelle di lusso mi piacciono, insomma non è una mia priorità.
Altro momento della giornata: la tazza del bagno che ho voluto bella comoda, dal momento che in essa si svolge una delle funzioni più importanti per i nostri umori, un luogo appartato dove ho letto libri, racconti articoli e siccome sono regolare, un po’ di cultura me la sono fatta.
Un’altra predilezione sono stati e sono i libri, mi piace non solo leggerli, ma anche possederli, verbo che ormai dedico solo a loro. Un giorno ho fatto un calcolo approssimativo di quanto ho speso per loro e ne ho desunto che sono stato ricco e in fondo lo sono.

Nino Nonnis (Sa cavana [la roncola] di Aristan)

“Mi limito a esporre le mie convinzioni che non pretendono supporti esistenziali, argomentazioni filosofiche, ma sono un computo delle cose che io privilegio per stare bene e quelle mi bastano.”
Da LA FELICITÀ DELLE PICCOLE GRANDI COSE – editoriale di Nino Nonnis (Sa cavana [la roncola] di Aristan)

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