Patañjali, come a tutti noto, scrisse un unico libro: lo yoga sutra, che a mio avviso è l’asse portante dello yoga darsana, cioè lo yoga svelato.
Che è frutto però di un punto di vista relativo a qualcosa che di relativo niente ha.
Otto sono gli stadi dello yoga:
Yama, cioè le astinenze
Niyama, le discipline
Asana, la postura fisica
Pranayama, controllo della respirazione
Pratyāhāra, astrazione dal mondo
Dhāraṇā, coneentrazione
Dhyāna, meditazione
Samadhi, congiunzione con l’oggetto della meditazione.
Io su quest’ultimo argomento mi concentro, essendo di poco interesse tutto il resto.
La soluzione del problema me la diede uno zio di mia mamma, Pistirincu, che per unire la meditazione al suo oggetto beveva più vino del dovuto in modo da confondere contenente e contenuto in un’orgia metonimica che ha il sapore del sangue.
Chiunque parli di astinenza e meditazione non può non pensare alla concentrazione alcolica dell’essenza.
Grazie, zio Pistirincu.
Antonangelo Liori (Pastore di Aristan)
“Chiunque parli di astinenza e meditazione non può non pensare alla concentrazione alcolica dell’essenza.” Da LO YOGA SECONDO PISTIRINCU – Editoriale di Antonangelo Liori (Pastore di Aristan)