VITE SINCRONICHE


Editoriale del 4 gennaio 2015

Il pendolo oscilla come vuole lui, con il ritmo e l’emozione di un tic-tac esistenziale che scandisce i battiti della vita. Veloce o lenta, sacra o sinfonica. Fatta di pause e d’incertezze, fatta di decisioni e di rinunce. Il pendolo oscilla da solo sino a quando non avverte l’eco di un’identica sincronia, di un medesimo rintocco. Evento rarissimo è bene saperlo perché capace di fermare il Tempo, in grado di espanderlo e persino di raddoppiarlo. Lo spartito della vita viene musicato a quattro mani quando (e solo?) due cuori pulsano all’unisono sperando le stesse cose e condividendo speranze e paure. L’armonia di essere due passa per la sincronicità che allinea costantemente il presente e il futuro, le finestre temporali sono piccole e si aprono e si chiudono quando meno te lo aspetti perché il mondo circostante distrae, illude e delude; costantemente. Non pensate sia gratuito o facile, c’è sempre tanto rumore intorno che confonde i suoni che contano davvero fuori e dentro di noi. Concentratevi dunque sugli oscillatori che vi sembrano “naturali”. Sono quelli che vi fanno sentire più simili a voi stessi, quelli che rendono meno faticose le vostre imprese e che in fondo vi fanno sentire migliori di quello che eravate sino a quel momento. Ora alzate gli occhi e se questo accade anche grazie a qualcuna/o che nonostante tutto è sempre al vostro fianco avete trovato la giusta sincronia. Una volta che avete imparato a condividere il Tempo, tutto il resto diventa banale. Due pendoli, un solo suono.

Luca Pani
(Psiconauta ad Aristan)

COGLI L’ATTIMO

da Uno sparo nel buio (A Shot in the Dark 1964) diretto da Blake Edwards. Con Peter Sellers

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